sabato 5 settembre 2009

In questi giorni son riafforati dentro me tanti ricordi oramai sepolti chissà in quale angoletto del cuore. Sono ritornata al parco dove andavo da piccola a giocare, il sindaco lo ha rimesso a nuovo...ha tolto i pesciolini rossi dalla fontana, ha posizionato al centro di essa una statua, ha aggiunto lungo i viali lampioni e fiori colorati e ha risistemato le altalene e gli scivoli dove io da bambina trascorrevo lunghi pomeriggi. Mi sono seduta sulla solita panchina, nuova anche quella, e mi sono guardata intorno...pensavo che ogni piccolo posticino di quel parco ha di me qualcosa da raccontare, sembra assurdo ma ho rivisto come in un film scene di anni diversi, di stagioni diverse della mia vita una accanto all'altra, in una sequenza disordinata ma piena di emozioni. Mi rivedevo bambina, il primo giorno che sono entrata li, ero con i miei genitori....ricordo i vialetti pieni di sassolini bianchi, l'immagine è nitida in quanto adoravo sentire il rumore che le mie piccole scarpe facevano su quei sassetti, è lo stesso suono che ora adoro quando cammino in alcuni punti di villa borghese a Roma. Quelle stradine erano strette perchè le siepi erano piene e verdi e camminando senza sapere precisamente dove andavamo il mio sguardo improvvisamente incontrò qualcosa di veramente entusiasmante, soprattutto quando si hanno 5 anni. Altalene, scivoli e casette mi aspettavano per andare a giocare ed io non feci altro che girarmi dietro chiedere il permesso e correre ad esplorare. Da quel giorno Villa Adele è così che si chiama, è diventato uno dei posti più importanti del luogo dove vivo e il posto che ho condiviso con le persone più importanti della mia vita. Inizialmente le uniche persone con le quali andavo li erano i miei genitori e mio nonno....ricordo mia madre seduta sulla panchina a chiacchierare con una signora che mi regaleva sempre bamboline di stoffa (che ora da grande ho l'agghiacciante presentimento che fosse in grado anche di fare le bamboline vudu), ricordo perfettamente mio padre che mi proponeva gare di corsa per vedere chi arrivasse prima all'uscita o le sue capriole su aste di ferro tipo quelle che si trovano in palestra....e poi mio nonno......che inventava storie fantastiche sulle varie statue e cose strane che adornano la villa. Un'anfora in particolare è stata il simbolo di una favola che ricordo ancora....mi raccontava che li dentro si nascondevano i quaranta ladroni, diceva che fosse il loro nascondiglio segreto e che poi quando era buio e non c'era nessuno uscivano per andare a saccheggiare le varie città. Ho impresse nella mente quelle parole, quegli sguardi, quei momenti....nonostante mi si riempiono gli occhi di lacrime...sono felice perchè i ricordi mi fanno credere che tutto quello ci sia ancora....se non fuori, almeno dentro di me. Poi ricordo che un pomeriggio come tanti feci amicizia con Marcellina, lei era una bimba come le altre ma aveva un nonno molto particolare....inventava giochi divertentissimi e ci faceva superare sempre di più i nostri limiti e le nostre paure. Ricordo lo scivolo a chiocciola che mi spaventava per la sua altezza, ma con lui salivo fino in vetta senza timori, le capriole fatte su di un altro scivolo che era alto e largo....la sfida era riuscire a fare la capriola sull'asta di ferro che serve per aggrapparsi e poi scivolare giù....oppure dondolare sull'altalena in due a cavalcioni o attorcigliare le corde delle stesse e poi lasciarsi andare al movimento stile trottola. Quanto mi divertivo.........la domenica mattina era davvero uno spasso, anche con la bicicletta e con i pattini giù per le discese....quanta paura di cadere ma quanta adrenalina dentro il sangue che mi faceva essere davvero felice. La mia nuova amica Alessia poi veniva spesso a giocare con me e ci fingevamo delle streghe che avevano strani poteri, come entrare nell'edificio chiuso che si trovava li, un edificio pieno di polvere e ragnatele ma che somigliante ad una villa stupenda ci faceva sognare di essere principesse e di vivere li....portammo anche delle chiavi rubate dalle porte di casa per provare ad entrare ma l'esperimento fu vano....per fortuna diventammo le prime persone ad entrare li dentro, quanto gli operai ristrutturavano la futura biblioteca comunale. Riuscimmo ad entrare senza che ci vedessero ed eravamo super eccitate, avevamo fatto qualcosa che volevamo e per di più di nascosto. Un giorno poi volevamo salire al piano superiore del parco ma un vecchietto ci disse di non farlo, fingemmo di dargli ascolto ma poi ugualmente salimmo al piano di sopra e scoprimmo che il vecchietto seduto su di una pachina faceva i suoi bisognini e poi andava via.....ricordo le risate!!! Il periodo da bambina passò velocemente ed entrai così nell'adolescenza....ho pianto in quel posto?? Si....eccome....piangevo perchè ero innamorata di un ragazzo biondo, con gli occhi verdi che però non mi filava per niente....e la mia migliore amica ascoltava le mie lamentele e mi dava ragione perchè anche lei ne era innamorata. Inventavamo il modo per vederlo o per vendicarci con dispetti quando lui non ci dava retta, pensavamo a cosa combinargli per interi pomeriggi ma tra risate, battute e pianti tornavamo a casa senza aver deciso nulla. Arrivò però anche il periodo dei primi baci...era maggio e dopo il mio primo bacio dato sul treno, gli altri andavamo a darceli li....il bar del parco era chiuso oramai da tempo, era anche un pò abbandonato, riuscimmo ad entrare e ad avere un attimo di intimità con qualche piccola effusione. Sicuramente la persona con la quale ho passato maggior tempo li dentro è il ragazzo con il quale ho avuto una storia di due anni.....la mia prima vera storia d'amore. Quante chiacchiere e quante foto....ancora le conservo. Poi le cose cambiano, gli amori passano ed io sono oramia una donna....sono tornata in quel posto, anche con altre persone ma le emozioni non sono state le stesse....qualche giorno fa sono rientrata in quel luogo magico e mi sono persa nella mia nostalgia....ho rivisto tutti questi pensieri passati, momenti indelebili, emozioni infinite...e ho giurato a me stessa che ci tornerò ancora....ma questa volta sarò io a guardare il mio bambino giocare, a sfidarlo con le gare di corsa e a raccontargli fiabe incantate.

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