mercoledì 8 aprile 2009

Stamattina la sveglia ha suonato alle 6.30, più che altro era il cellulare in quanto io con le sveglie ho un rapporto strano. Quando ero piccola, mi regalarono alla vigilia di natale una sveglia che aveva la forma di una casetta, con il tetto rosso, il camino serviva per spegnere il suo squillare. Quando quest'ultima si è rotta non sono più riuscita ad averne una funzionante, o almeno funzionante a lungo, diciamo che il loro lavoro lo svolgevano con contratto a termine, dopo qualche giorno di pura professionalità, consegnavano le dimissioni ed io allora mi affidavo al mio orologio biologico, che era ed è più affidabile anche perchè almeno non sono costretta a cambiargli le batterie. Comunque torniamo al punto....dicevo alle 6.30 le finestre della mia anima si sono spalancate di nuovo al mondo....bhe...spalancate proprio no....diciamo aperte.....ok, d'accordo, non voglio bleffare, hanno accennato ad aprirsi, ed io come faccio puntualmente tutte le mattine, ho dato le spalle all'orologio, facendo il patto con me stessa che alle 6.35 avrei superato l'ostocalo coperte e mi sarei alzata. Dormo ancora come se fosse inverno, rigorosamente lenzuola e piumone, ma a parte quest'ultimo, lo scenario è il medesiono anche a ferragosto, perchè devo sentirmi coperta e protetta, anche se quando ho proprio caldo mi concedo il lusso di poggiare la mano alla parete fredda che mi offre refrigerio oppure, come stamattina, poggio la mano sul cuscino di mia sorella, visto che il suo letto è ad un palmo dal mio e mi rinfresco. La piccola si è svegliata ed io ho approfittato per darle un pò di baciotti sulle guanciotte morbide. Iniziava a farsi tardi e mi sono affrettata nelle concessioni di cura alla mia persona: mitica doccia (stile entra ed in fretta esci), no colazione, si lavaggio denti, si trucco, si orecchini, no anelli e bracciali....e chiaramente mi sono vestita, anche se non come volevo, in quanto mia madre mi aveva detto che oggi avrebbe piovuto, ed io continuo a chiedermi dove sono quando Giuliacci la chiama al telefono.....mah....!!! Comunque per poco perdevo il treno, ho attraversato i binari di corsa (il pericolo non è mai troppo) e mi sono accomodata sul mezzo che da li a poco mi avrebbe condotto nella città eterna. Di fronte a me, un signore di mezza età super tecnologico ha catturato la mia attenzione. Ecco....ci risiamo....ti pareva che potevo farmi per una volta gli affari miei e rilassare la mia materia grigia. Qualcuno mi dice che sono deviata professionalmente, il bello però e che lo sono prima di cominciare la mia professione e addirittura prima della laurea. Comunque in ordine ho capito che era separato, con 2 figli che non vivevano con lui e con una donna che corteggia ma che non se lo fila. Anche questa volta...osservazione, ragionamento, empatia, introspezione....mi diverte da matti. Non so se questo capita anche a voi ma io spesso mi perdo a pensare com'è la vita delle persone che incontro per strada, penso se sono felici, innamorati, preoccupati, è quasi come partecipare a second life....solo che niente e nessuno è virtuale, ma tutti soprattutto i sentimenti sono reali. Roma mi ha dato il benvenuto con una splendida giornata di sole ed io ero contenta di vedere i soliti palazzi, i soliti negozi, il solito mondo, tutto era al suo posto quasi ad indicarmi che la strada che percorrevo era quella giusta, e non mi ero persa come al mio solito. All'università c'era poca gente, forse era ancora presto....ma io avevo un appuntamento con il prof per parlare dell'introduzione della mia tesi, ma il prof in questione ha dato forfait....ed io nonostante la splendida giornata ho deciso di declinare l'invito ad una passeggiata, fatto dai miei pensieri e sono tornata in ufficio a terminare le pratiche che avevo da finire. Insomma quello che avevo da fare non l'ho fatto ma sono stata contenta ugualmente perchè per un pò ho respirato l'aria di una città che amo e ho goduto del calore umano. Si, perchè quando mi perdo a pensare alla vita di chi incontro mi nutro della sua energia, mi sembra di viverlo e di essergli vicina e ho la piena consapevolezza che faccio parte di un contesto armonioso a volte tanto duro da accettare altre tanto auspicabile ma sempre fondamentale per la mia crescita e per la mia essenza.

1 commento:

  1. Hey! ...Ma non è che la sveglia a forma di casetta era quella del mulino bianco? Dalla descrizione mi sembra proprio quella che avevo io! =)

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